Tempo fa sono stata qualche giorno ad Amatrice, la patria della Amatriciana. Nell'agriturismo in cui alloggiavo ho conosciuto una donna del posto che, insieme ad altri ristoratori, albergatori e negozianti, si stanno battendo per riconoscere in Italia e nel mondo, l'unicità della vera e originale ricetta del sugo all'Amatriciana. La vera Amatriciana è fatta con il guanciale, i pomodori pelati e il pecorino. Continuando a parlare con questa signora ho ammesso che l'Amatriciana io la faccio con la cipolla e la pancetta. Lei con molta semplicità mi ha risposto: “Hai fatto un buon sugo ma non è l'Amatriciana!”
Vi starete chiedendo cosa centra questa storia con la nostra dieta e invece centra, e molto!
In rete ormai tutti parlano della Dieta Dukan: la conoscono tutti, molti la seguono ma leggo continuamente frasi come “io la crusca non la mangio!”, “una volta alla settimana, alla pizza non rinuncio!”, “camminare? Non ho tempo!”, “ho mangiato troppo in questi giorni, rifaccio qualche giorno d'attacco!”, "faccio la Dukan ma il pane lo mangio"
A tutte queste persone rispondo: “Stai facendo una dieta, non stai facendo la dieta Dukan!”
La prima regola in questo rigido programma alimentare è leggere il libro, studiarlo e farlo nostro perché il giorno in cui iniziamo la nostra fase d'attacco dobbiamo essere pronti a seguire alla lettera, tutte le indicazioni del Dott.Dukan.
Ma in un regime dietetico così restrittivo, dopo pochi giorni iniziamo a sentire gli effetti della mancanza di determinati alimenti. E lo sgarro è dietro la porta.
Non sono perfetta e nei miei due mesi di Dukan, in cui ho perso 10 kg, ho sgarrato ben tre volte.
La prima volta ho sgarrato per festeggiare i miei primi 5 kg con un pezzo di pizza.
La seconda volta ho sgarrato perché la sindrome pre-mestruale mi chiedeva disperatamente carboidrati e ho mangiato una margherita.
In entrambi i casi, è bastato il giorno successivo in PP per recuperare lo sgarro.
Ma volendo analizzare questi due sgarri, devo riconoscere che il primo sgarro ha aperto la strada al secondo. Il non aver avuto conseguenze disastrose sul peso mi ha inconsciamente autorizzato a poter sgarrare di nuovo. E questo mi ha portato allo Sgarro reale, il terzo!
Avevo perso i miei primi 10 kg ed era il compleanno di un carissimo amico. Mi sono detta: “Me lo merito! Ho fatto tanto sacrificio ma voglio farlo!” Ho mangiato tutto ciò che avevo davanti: dalle noccioline alle patatine, dalle pizze stra farcite al dolce.
Risultato: un gran malessere, la bilancia impietosa e tanto rimorso.
Questa mia esperienza mi ha insegnato che lo sgarro non và fatto. Se sgarri e recuperi in fretta hai reso il tuo percorso vacillante, hai indebolito le fondamenta della dieta Dukan. Uno sgarro in se non è grave ma porta con se tante conseguenze.
Non voglio parlare dei danni al nostro fisico a causa della lunga crociera ma solo analizzare il danno alla nostra forza, alla nostra determinazione e alle nostre motivazioni.
Questa è la mia storia.
Se non avessi sgarrato sarei più vicina al mio traguardo. Se non avessi sgarrato non mi sentirei in colpa. Se non avessi sgarrato non sarei umana. Ammiro chi non ha mai sgarrato.
Non sono io!